Recentemente, un sondaggio condotto dalla Harvard Business Review ha rivelato un dato sconcertante: il 75% dei dipendenti di grandi aziende crede che il successo in carriera sia più legato alle abilità politiche che alle proprie competenze. Questo risultato solleva domande cruciali sulla cultura aziendale, sulla motivazione dei dipendenti e sul futuro del lavoro.
La percentuale elevata di coloro che credono che il successo dipenda dalle abilità politiche è sintomo di un ambiente di lavoro competitivo e spesso tossico. Le persone possono sentirsi costrette a mettere in mostra le loro capacità politiche piuttosto che contribuire in modo efficace all’azienda.
Ciò che sorprende è che, nonostante questa sfiducia nella politica aziendale, pochi cercano attivamente di cambiare le cose. Questo “stona” con l’altissima percentuale di persone che sceglie di abbandonare l’azienda o di “quiet quittare”. La sfiducia nel cambiare il sistema sembra essere la ragione per cui molti giovani evitano di entrare nel mondo del lavoro o di continuare a studiare, diventando così “NEET” (Not Engaged in Education, Employment, or Training).
Questa situazione ha un impatto significativo sulla salute mentale dei lavoratori. La sensazione di mancanza di controllo sul proprio destino professionale può causare stress e insoddisfazione. Quindi, come può un sistema in cui le persone si sentono trattate come “numeri” produrre veri “numeri” di successo?
Inoltre, è importante considerare la sostenibilità dell’autoreferenzialità della leadership aziendale. Un’azienda in cui il potere decisionale è concentrato in poche mani è come un carro trainato da un solo cavallo: insostenibile e destinato a incontrare difficoltà nel lungo periodo.
Ma cosa possiamo fare di fronte a questa situazione? Non esiste una formula magica, ma c’è un punto di partenza chiave: la necessità di ricostruire una cultura aziendale più adatta ai tempi che cambiano. Questo significa promuovere una cultura basata sul merito, sull’equità e sulla collaborazione anziché sulla politica e sugli interessi personali.
Il sondaggio della Harvard Business Review sottolinea una realtà allarmante nel mondo del lavoro. Tuttavia, ciò che è importante è come rispondiamo a questa sfida. Cambiare la cultura aziendale per renderla più inclusiva, basata sul merito e orientata al futuro è un passo fondamentale per garantire un ambiente di lavoro sano e sostenibile, dove le persone si sentano valorizzate e in grado di controllare il proprio destino. Solo così potremo produrre veri “numeri” di successo, in modo equo e duraturo.